mercoledì 3 giugno 2009

(Post n. 20) I bug della Vibroplex


Gli OM appassionati di telegrafia forse sanno già tutto riguardo all’argomento che si sta per trattare, gli altri, invece, farebbero forse bene ad essere invogliati a proseguire nella lettura di questo post perché si sta per presentare un vero e proprio mito tra i tasti telegrafici orizzontali: i bug della Vibroplex. Già qualcosa al riguardo è stata anticipata nel Post n. 4, ma qui si illustrano gli storici passaggi tecnico evolutivi che hanno portato alla creazione di questi bug e ci si compiace un po’ nell’allestimento di qualche scarna ma essenziale classificazione.
I tasti telegrafici manuali sono stati già visti: quello verticale nel Post n. 2, quello orizzontale detto side-swiper nel Post n. 14. Pigiati, questi tasti trasmettono un impulso morse senza soluzione di continutà fintantoché non vengono rilasciati. Allora essi cessano la trasmissione per effetto di molle o magneti permanenti che riportano il loro braccio mobile all’iniziale posizione di “riposo”.
Con l’intento di defaticare muscolarmente i telegrafisti, costretti, con i tasti manuali, a dosare uno per uno tutti gli impulsi morse e la loro relativa durata fino ad essere spesso vittime di dolorosi e paralizzanti crampi (fenomeno fisiologico del "glass arm", letteralmente: "braccio di vetro"), l’inventore Horace G. Martin brevettò, nel 1902, basandosi sul circuito del campanello elettrico, un nuovo tipo di tasto telegrafico orizzontale: il tasto semiautomatico elettromeccanico Autoplex (
http://www.chss.montclair.edu/~pererat/g_aut2.jpg ). Questo, però, aveva la pecca di necessitare di batterie ed elettromagneti. Occorreva quindi un tasto che fosse più economico, nonché semplice e pratico da costruire, trasportare e gestire di fino nelle regolazioni. Così, lo stesso Martin brevettò, nel 1904, un tasto semiautomatico interamente meccanico che, ad opera di J.E. Albright, costituì, a partire dal 1915, l'idea di base per la creazione di tutti i tasti semiautomatici della Vibroplex.
Il sito
http://www.vibroplex.com/ non presenta soltanto la corrente e pregiata produzione dalla Vibroplex, ma anche un’area che funge da museo virtuale dei pezzi storici, un prezioso strumento tabellare di datazione dei tasti in base al numero di serie impresso accanto al loro marchio di fabbrica, e tante altre curiosità e servizi forniti ai clienti di questa casa produttrice.
Nella foto un bellissimo Original Bug del 1954, che ho trovato in stato di superba conservazione insieme al proprio originale cofanetto da viaggio. Riguardo ad esso, però, mi resta soltanto un dubbio: nel '54, gli Original Bug montavono forse i pesi dei Blue Racer? Ai più esperti l'ardua risposta.

Nessun commento:

Posta un commento